La Famiglia Reale belga si divide e passa il Natale con anziani e volontari anti covid-19

E quando si parla di empatia verso i compatrioti che vivono in difficoltà, non solo economica, ma anche emotiva, per solitudini, malattie, problemi di qualunque genere, nessuno come la Famiglia Reale del Belgio. Saranno le profonde convinzioni cattoliche dei sovrani, saranno le necessità di una monarchia che in un Paese diviso deve dimostrare continuamente di essere un elemento di unione, saranno Philippe e Mathilde, che stanno interpretando il loro ruolo muovendosi tra la gente, visitando continuamente regioni, città, comunità, sempre dalla parte dei disagiati (come dimenticare, dopo gli attentati di matrice islamica, le continue visite di re Philippe ai centri di accoglienza e di aiuto nei quartieri a forte densità islamica di Bruxelles e dintorni, per parlare con i giovani e con i gestori?). 

Insomma, sarà tutto questo, ma Philippe e Mathilde non mancano mai di visitare le persone in difficoltà e stanno insegnando anche ai loro figli a farlo. Durante la prima ondata di pandemia abbiamo visto la regina e i figli portare dolci fatti in casa nei centri per gli anziani, abbiamo visto re Philippe in visita al personale sanitario. E nei giorni di Natale, che il Belgio ha vissuto in piena seconda ondata di pandemia, i sovrani e i loro figli si sono divisi in diverse città, per salutare i volontari e per portare conforto a chi trascorreva il Natale da solo. 

Philippe e Mathilde hanno visitato L'Arche di Namur, che si occupa di persone con disabilità intellettive e hanno condiviso con loro conversazioni e tempo. L'erede al trono Elisabeth e suo fratello Emmanuel hanno giocato con gli anziani residenti della Home Saint-Joseph, a Bruxelles, alcuni dei quali sono stati contagiati dal covid-19, nei mesi scorsi. A Gand, il principe Gabriel e la principessa Eleonore, hanno visitato uno dei negozi alimentari e il magazzino della ONG KRAS, che grazie a oltre 500 volontari assiste circa 13mila persone in povertà dei dintorni. Sono state scelte piccole realtà, basate sul volontariato, che testimoniano le capacità di solidarietà della società belga. 

A memoria, queste visite dei giorni di Natale, sono le prime compiute dai principi belgi in solitario: finora erano sempre apparsi con i genitori, ma è la prima volta che Gabriel ed Eleonore, per esempio, gestiscono un evento da soli. Simbolico e significativo che sia stato un evento di empatia legato al Natale e al covid-19. 

I video, dalla pagina Facebook della monarchia belga


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Commenti

  1. Per me è anche significativo il fatto che hanno fatto muovere i figli in modo indipendente, seppure in coppia. Al di là di ruoli e gerarchie l'intera famiglia si mette a disposizione per portare un sorriso o una parola di conforto. Le immagini dei figli (bello come hanno diviso le due coppie tra grandi e piccoli) erano all'inizio del programma TV trasmesso a Natale, che poi è stato concluso dal discorso del re. In mezzo le storie di persone e volontari intervallate da immagini delle città belghe. Quasi a voler simboleggiare una sorta di abbraccio virtuale da parte della famiglia reale. Mi è piaciuto parecchio.

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    1. Un messaggio bellissimo anche per me, sono stati davvero bravi a capire le necessità del Paese in un momento così drammatico. Poi sparsi in tutto il Belgio, fiammingo e vallone, senza distinzione e attenti a essere ovunque.

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  2. Avevo già visto queste immagini e devo dire che le ho trovate le più belle e significative tra quelle dei reali per questo Natale 2020 insieme a quelle di Vittoria e famiglia che fanno dolci se non sbaglio.I ragazzi che a coppia passano del tempo con i meno fortunati, dimostrando tra l’altro una grande semplicità e disinvoltura, sono un esempio bellissimo, e danno il giusto significato alle moderne monarchie. Ecco in questo momento in cui per lo più vince chi urla più forte, tutti contraddicono tutti, ognuno esprime “la sua autorevole opinione” su argomenti anche molto rilevanti (per esempio Covid e vaccini) , bisogna ripartire da qui: dalla giusta educazione dei nostri ragazzi perché veramente possano cambiare le cose. Complimenti a queste famiglie reali

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