Negli ultimi tre giorni, la Casa Reale
Spagnola ha annunciato la quarantena di re Felipe, per essere stato
vicino a una persona risultata poi positiva al covid-19, e la Casa Reale
Svedese ha annunciato che i principi Carl Philip e Sofia sono
positivi (re Carl Gustav e la regina Silvia sono per ora negativi al tampone).
Il covid-19 arriva anche nelle Famiglie Reali. La quarantena di Felipe VI, che oggi è risultato essere negativo, ma che continuerà l'isolamento previsto di una decina di giorni, non è che l'ultima alla Zarzuela: la prima, ad aprile, è stata quella della regina Letizia, che, dopo un evento con la Ministra alle Pari Opportunità Irene Montero, positiva al coronavirus, è stata in quarantena per un paio di settimane, continuando il proprio lavoro da casa; quindi è toccato alla principessa Leonor, a settembre, pochi giorni dopo l'inizio della scuola: uno dei suoi compagni di classe è risultato positivo e quindi tutta la classe è rimasta a casa, in quarantena. In un Paese messo a dura prova dalla pandemia, la Famiglia Reale ha sempre comunicato el confinamiento dei propri membri con molta tranquillità, senza particolare enfasi. Ieri re Felipe ha addirittura assistito in collegamento a un evento a cui doveva partecipare, proprio per trasmettere la totale serenità con cui affronta questo periodo di isolamento.
In Svezia, dove la pandemia viene affrontata in modo molto diverso, senza particolari restrizioni, ma confidando nel senso di responsabilità dei cittadini, la Famiglia Reale ha sempre partecipato attivamente alla sensibilizzazione sul coronavirus. Distanziamento sociale, incontri in teleconferenza e, addirittura, nel caso della principessa Sofia, volontariato in ospedale per assistere il personale sanitario in lotta contro la pandemia. Carl Philip e Sofia sono adesso isolati a casa, sotto controllo anche Alexander e Gabriel, i loro bambini. Le loro condizioni, fa sapere la Casa Reale, non destano preoccupazioni.
C'è stata invece qualche polemica, all'inizio del mese, quando i media britannici, citando fonti di Kensington Palace, hanno rivelato che il principe William è stato contagiato dal covid-19 nello stesso periodo in cui lo fu suo padre, il Principe del Galles, e in cui la regina Elisabetta aveva sospeso le attività pubbliche, per evitare ogni possibile contagio, vista anche la sua età avanzata. Mentre i cittadini britannici furono informati sul principe Carlo, non lo furono sul suo erede. Di qui le polemiche sulla mancanza di trasparenza della Casa Reale, che avrebbe dovuto informare anche del contagio del Duca di Cambridge. È stato anche un colpo all'immagine di William, che i media si sforzano da tempo di descrivere come affidabile e credibile in una Famiglia Reale sempre più gerontocratica (la regina ha 94 anni, il suo erede 72, ovvio che gli sguardi si rivolgono al 38enne Duca di Cambridge). William ha cercato di gettare acqua sul fuoco: "Stavo bene, avevo sintomi lievi, non aveva senso allarmare nessuno" riportano le fonti da Palazzo. Ha ragione, non ha ragione? Certo, Buckingham Palace non ha brillato per trasparenza, probabilmente se i due eredi della regina risultano infettati l'opinione pubblica ha il diritto di saperlo. Ma come avrebbe reagito, in piena pandemia, all'ipotesi che se tutto fosse andato storto la Corona sarebbe passata direttamente al piccolo George, di 8 anni?
Il covid-19 arriva anche nelle Famiglie Reali. La quarantena di Felipe VI, che oggi è risultato essere negativo, ma che continuerà l'isolamento previsto di una decina di giorni, non è che l'ultima alla Zarzuela: la prima, ad aprile, è stata quella della regina Letizia, che, dopo un evento con la Ministra alle Pari Opportunità Irene Montero, positiva al coronavirus, è stata in quarantena per un paio di settimane, continuando il proprio lavoro da casa; quindi è toccato alla principessa Leonor, a settembre, pochi giorni dopo l'inizio della scuola: uno dei suoi compagni di classe è risultato positivo e quindi tutta la classe è rimasta a casa, in quarantena. In un Paese messo a dura prova dalla pandemia, la Famiglia Reale ha sempre comunicato el confinamiento dei propri membri con molta tranquillità, senza particolare enfasi. Ieri re Felipe ha addirittura assistito in collegamento a un evento a cui doveva partecipare, proprio per trasmettere la totale serenità con cui affronta questo periodo di isolamento.
In Svezia, dove la pandemia viene affrontata in modo molto diverso, senza particolari restrizioni, ma confidando nel senso di responsabilità dei cittadini, la Famiglia Reale ha sempre partecipato attivamente alla sensibilizzazione sul coronavirus. Distanziamento sociale, incontri in teleconferenza e, addirittura, nel caso della principessa Sofia, volontariato in ospedale per assistere il personale sanitario in lotta contro la pandemia. Carl Philip e Sofia sono adesso isolati a casa, sotto controllo anche Alexander e Gabriel, i loro bambini. Le loro condizioni, fa sapere la Casa Reale, non destano preoccupazioni.
C'è stata invece qualche polemica, all'inizio del mese, quando i media britannici, citando fonti di Kensington Palace, hanno rivelato che il principe William è stato contagiato dal covid-19 nello stesso periodo in cui lo fu suo padre, il Principe del Galles, e in cui la regina Elisabetta aveva sospeso le attività pubbliche, per evitare ogni possibile contagio, vista anche la sua età avanzata. Mentre i cittadini britannici furono informati sul principe Carlo, non lo furono sul suo erede. Di qui le polemiche sulla mancanza di trasparenza della Casa Reale, che avrebbe dovuto informare anche del contagio del Duca di Cambridge. È stato anche un colpo all'immagine di William, che i media si sforzano da tempo di descrivere come affidabile e credibile in una Famiglia Reale sempre più gerontocratica (la regina ha 94 anni, il suo erede 72, ovvio che gli sguardi si rivolgono al 38enne Duca di Cambridge). William ha cercato di gettare acqua sul fuoco: "Stavo bene, avevo sintomi lievi, non aveva senso allarmare nessuno" riportano le fonti da Palazzo. Ha ragione, non ha ragione? Certo, Buckingham Palace non ha brillato per trasparenza, probabilmente se i due eredi della regina risultano infettati l'opinione pubblica ha il diritto di saperlo. Ma come avrebbe reagito, in piena pandemia, all'ipotesi che se tutto fosse andato storto la Corona sarebbe passata direttamente al piccolo George, di 8 anni?
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Da quel che leggevo, molti non hanno gradito il fatto che il Palazzo ad aprile avesse smentito che altri membri della RF fossero affetti da Covid-19. Dal mio punto di vista, ci sta il fatto di non voler allarmare le persone e quindi di tergiversare sull'accaduto (anche perché gli inglesi avevano anche il primo ministro ricoverato in quel periodo, ma in concomitanza con la guarigione del duca ci sarebbe stato bene un piccolo statement per spiegare il tutto. Anche perché il quel periodo i Cambridge furono criticati perché ,al contrario degli York e dei Wessex, si erano ritirati ad Anmer Hall a fare quattro videoconferenze messe in croce
RispondiEliminaSì, anch'io ero rimasta molto perplessa dal loro ritiro, pensando al fatto che erano i rappresentanti della Corona, dato l'isolamento di Elisabetta e quello di Carlo. Forse andava spiegato meglio il tutto, con la tempistica che indichi, sarebbe stato decisamente meglio.
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