Guardando alla lunga lista di matrimoni
del secolo, se proprio bisogna trovarne uno, probabilmente è quello
celebrato nella Cattedrale di Monaco, il 19 aprile 1956. 60 anni fa a
oggi.
E' stato 60 anni fa che il principe Ranieri ha sposato
l'attrice statunitense Grace Kelly, cambiando per sempre
l'immaginario dei matrimoni e delle principesse. Non che Ranieri e
Grace abbiano inventato il rapporto tra aristocrazia e spettacolo: le
attrici sono sempre state tra le amanti favorite dei sovrani, ancora
prima della nascita del cinema. Ma è stata Grace la prima attrice a
sposare un principe e a diventare principessa. E' stata lei, la
bionda e algida americana, il ghiaccio bollente di Alfred Hitchcock,
a dare alla luce i principi più belli e più mediatici d'Europa,
Caroline, Albert e Stephanie, diventati soggetti prediletti della
stampa rosa di tutto il continente. Ed è stata ancora lei, a
cambiare l'immagine della principessa, non più soltanto donna
decorativa e utero efficiente, ma anche efficace manager e promotrice
della sua nuova patria (come dimenticare i suoi sontuosi Balli della
Rosa, con gli amici attori appositamente arrivati da Hollywood, per
esempio?).
Il principe e l'attrice fu un binomio che colpì
l'immaginario dell'epoca e diede speranza alle Cenerentole in cerca
di principe azzurro che risolvesse loro la vita. Ma è durata lo
spazio di un mattino. 60 anni dopo, le attrici non sposano più i
principi. Non ci pensano nemmeno.
Albert non è riuscito a sposare
Brooke Shields, Gwyneth Paltrow è scappata a gambe levate davanti
alle attenzioni di Felipe, Emma Watson si è terrorizzata così tanto
all'idea di un flirt con Harry da averlo smentito immediatamente con
un tweet e ancora Harry è stato addirittura abbandonato da Cressida
Bonas, che gli ha preferito, pensate lo scherzo, la carriera di
attrice. Ma perché oggi le attrici non sognano più di diventare
principesse? In realtà non lo sognano più neanche le milionarie:
Tatiana Santo Domingo è riuscita ad allontanare Andrea Casiraghi dal
trono, piuttosto che avvicinarsi lei, e Marie Chantal Miller, figlia
del re dei duty free, si è sposata un principe senza corona,
piuttosto che uno in vista del trono. Perché?
Se sei una ragazza
privilegiata, che gode delle risorse economiche e del riconoscimento
sociale sufficienti per vivere liberamente e scegliere autonomamente,
perché dovresti farti incorsettare da regole e protocolli antiquati,
che ti privano di libertà e ti sottopongono a pressioni inaudite?
Perché dovresti sognare di metterti a fare figli e dedicarti, più o
meno ipocritamente, a qualche attività benefica, non avendo alcun
potere reale? E' più mediatico, e ha un maggior peso sociale e
politico, un viaggio nell'Estremo Oriente di Mary di Danimarca o di
Angelina Jolie?
Il risultato è che i principi del XXI secolo non
hanno sposato principesse o milionarie, ma giovani donne della media
borghesia, per le quali sì la monarchia rappresenta un'ascesa
sociale e un mondo insperato di privilegi e possibilità economiche.
Spesso laureate, sopportano protocollo e regole antiquate per
sentirsi protagoniste di una favola, dei flash e delle copertine.
Così hanno cambiato l'immaginario, confondendo il trono con la notte
degli Oscar. Il modello di riferimento di queste giovani plebee che
si sentono protagoniste invidiabili (?) del sogno non arriva
dall'aristocrazia, ma da Hollywood. Un bell'articolo, qualche anno
fa, attribuiva questo cambio nell'immaginario proprio a Grace, che
seppe catalizzare l'attenzione sul Principato grazie alla sua fama e
alla sua bellezza, e a Diana, che seppe usare la bellezza e la moda
per costruirsi un'immagine autonoma, da usare contro la Famiglia
Reale. Si intitolava 'Il disastroso legato di Diana' e accusava le
giovani principesse di considerarsi star del cinema e di frivolizzare
la propria condizione, facendosi notare più per gli outfit che per
le proprie iniziative. Ma, ammetteva l'articolo, non tutto partiva da
Diana, dato che il modello precedente era Grace. E' curioso come il
cerchio si chiuda e torni di nuovo a lei, all'unica attrice che
divenne principessa e all'unica plebea che seppe davvero essere
principessa.
Buon anniversario a Grace e a Ranieri, ovunque siano.
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